Duomo di Arezzo - Guida Turistica

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.: DUOMO AREZZO
 Il Duomo di Arezzo (San Pietro Maggiore) fu iniziato verso il 1278, ma la costruzione si svolse in epoche diverse, protraendosi fino ai primi anni del secolo XVI. La facciata, rimasta incompiuta nel Quattrocento, fu ricostruita nel secolo XX, in stile neogotico, su disegno di Dante Viviani. Sulla parete meridionale sono murate tre misure di riferimento in pietra risalenti al secolo XIII. L'interno, la cui struttura costituisce un pregevole esempio di architettura gotica, è ricchissimo di opere d'arte di grande pregio.
  Imponente costruzione gotica, avviata sul finire del Duecento e protratta con varie interruzioni fino all’inizio del Cinquecento, il Duomo domina con la sua mole la sommità della collina aretina, svettando su tutte le vedute della città. La facciata, rimasta incompiuta, è stata realizzata all’inizio del Novecento su disegno di Dante Viviani. Il trecentesco portale romano-gotico del lato destro è fiancheggiato da due tronconi di colonna in porfido residuati da un edificio preesistente (forse romano); nella lunetta un gruppo trecentesco in cocciopesto (Madonna con Bambino, tra S. Donato e Gregorio X). A fianco dell’abside poligonale è stato eretto a metà dell’Ottocento il campanile; la cuspide è opera novecentesca.
 La costruzione del nuovo grandioso duomo sostitutivo di quello vecchio, che risultava periferico rispetto al tessuto cittadino, fu promossa dal vescovo Guglielmo degli Ubertini verso il 1278. Il progetto dell’edificio secondo la tradizione vasariana è opera di un certo Lapo o Jacopo Tedesco; ma tale tradizione non ha alcun fondamento. Come posta in dubbio dalla critica, in particolare dal Salmi, è anche l’altra attribuzione che propone il nome del pittore Margarito o Margaritone; secondo il Salmi Margaritone giunto ad Arezzo al seguito di papa Gregorio X e del vescovo Guglielmino reduci dal Concilio di Lione (1274) assunse la direzione dei lavori impegnandosi nel completamento decorativo.
 Il Salmi ravvisa nella struttura della cattedrale le linee costruttive di un progetto unitario e coerente; un esempio di gotico ogivale che rivela molte analogie con la tipologia di chiese cistercensi quali l’abbazia di S. Galgano, o chiese come la Basilica di Assisi o la fiorentina S. Maria Novella. La fabbrica procedette a rilento. Nei primi anni vennero tracciati i muri perimetrali ed edificato il presbiterio; a questo primo periodo vanno ricondotte anche le prime due arcate, come appare dallo stile arcaico dei capitelli; stile riconducibile all’architettura umbra. Negli anni 1312-1317 durante il governo del vescovo Guido Tarlati, che risollevò le sorti di Arezzo, venne costruita la terza campata la cui copertura inizialmente era a capriate. Morto il Tarlati, iniziò un periodo di decadenza per la città che venne venduta a Firenze.Le vicende politiche della città determinarono una lunga interruzione dei lavori che ripresero solo negli anni 1471-77 con la costruzione delle due ultime campate. Originariamente la cattedrale presentava una facciata provvisoria in mattoni a vista che venne sostituita nel 1914 da una moderna su progetto di D. Viviani e completata più tardi nel 1930. Le luci del coro e delle due cappelle absidali sono costituite da alte strette bifore. Di queste quella centrale essendo nel 1533 crollata la sua vetrata venne murata e solo nel 1865 fu riaperta per ospitare una vetrata dei Bertini, andata poi distrutta durante la seconda guerra mondiale per gli spostamenti d’aria provocati dai bombardamenti.
 Lungo la navata sud (l’unica che abbia una finestratura) sono aperte cinque bifore più piccole, mentre in controfacciata domina la grande finestra circolare.